L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Parma difende la professionalità degli infermieri del 118: “Basta attacchi privi di fondamento”

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Parma difende la professionalità degli infermieri del 118: “Basta attacchi privi di fondamento”

infermiere della centrale operativa 118 emilia ovest
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“Dati mal interpretati e accuse infondate rischiano di minare la fiducia dei cittadini nel sistema di emergenza”


L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Parma, a seguito della pubblicazione degli articoli apparsi nei giorni scorsi sulla Gazzetta di Parma e su La Verità, intende esprimere con la massima chiarezza la propria posizione rispetto alle gravi e infondate affermazioni che mettono in discussione l’efficienza e la competenza del sistema di emergenza territoriale 118 dell’Emilia-Romagna, e in particolare l’operato degli infermieri che ne costituiscono il cuore professionale e operativo.

Negli articoli si riportano presunti dati relativi a “572 morti per codice errato” e a “troppi decessi durante i soccorsi in ambulanza”, arrivando ad attribuire tali eventi a una gestione inadeguata dei codici di gravità da parte del sistema di emergenza. Tali ricostruzioni, oltre a risultare prive di qualunque fondamento scientifico e statistico verificabile, appaiono basate su una lettura distorta e superficialmente politicizzata di dati che, a un’analisi professionale, raccontano tutt’altro.

L’Ordine non può tacere di fronte a simili attacchi, che, pur nascendo con l’intento di criticare scelte politiche e gestionali della Regione Emilia-Romagna, finiscono per colpire e screditare l’intera categoria infermieristica. È necessario ricordare che gli infermieri sono gli unici professionisti sanitari abilitati e responsabili, all’interno delle centrali operative 118, dell’attribuzione del codice di gravità e della gestione della risposta al bisogno di emergenza sanitaria. Mettere in dubbio la correttezza del loro operato significa attaccare direttamente una competenza specialistica consolidata, regolamentata e continuamente verificata.

Le accuse mosse negli articoli si fondano su un’errata interpretazione di dati che non tengono conto della reale casistica clinica né delle procedure operative in uso. È sufficiente citare l’esempio dei cosiddetti “codici bianchi con esito in decesso”: in tutti i casi, tali situazioni riguardano interventi su pazienti già deceduti da molte ore, se non giorni, per i quali il codice bianco rappresenta correttamente una classificazione amministrativa e non clinica, utilizzata per registrare l’intervento del medico di emergenza territoriale in mancanza di altri servizi disponibili dal territorio. Presentare tali episodi come “decessi dovuti a errata classificazione” non solo è fuorviante, ma dimostra una totale mancanza di comprensione delle procedure di emergenza.

È inoltre doveroso sottolineare che i dati relativi all’attività del 118 Emilia Ovest – e quindi anche della centrale operativa di Parma – rientrano pienamente negli standard regionali e nazionali, spesso con risultati superiori alle medie di riferimento. Gli indicatori di qualità e tempestività degli interventi, così come i tempi di risposta e di arrivo sui luoghi delle chiamate, sono costantemente monitorati e oggetto di revisione e formazione continua, a garanzia della sicurezza del cittadino e della trasparenza del servizio.

Il dibattito politico che ha alimentato queste narrazioni si fonda, purtroppo, su titoli allarmistici e semplificazioni pericolose, costruite con l’obiettivo di generare paura e indignazione piuttosto che una riflessione seria e documentata. È un modus operandi deplorevole e irresponsabile, che rischia di minare la fiducia dei cittadini nei confronti di un sistema sanitario che, pur con le sue criticità, rappresenta un modello di efficienza riconosciuto a livello nazionale.
L’Ordine degli Infermieri di Parma richiama con forza tutti gli attori del dibattito pubblico – giornalisti, politici, opinionisti – a un uso rigoroso e rispettoso dei dati sanitari, evitando strumentalizzazioni che non solo danneggiano la reputazione dei professionisti coinvolti, ma generano confusione e diffidenza tra la popolazione.

Non è la prima volta che si assiste a simili attacchi mediatici: anche in passato la cronaca dell’Emilia occidentale ha diffuso informazioni errate o manipolate sui servizi di emergenza, poi sistematicamente smentite dai fatti. Episodi di questo tipo, oltre a non portare alcun beneficio alla collettività, hanno prodotto effetti collaterali gravi: aumento dell’ansia nei cittadini, difficoltà di comunicazione con la centrale operativa, conflitti verbali con gli operatori del 118, e talvolta l’impossibilità di raccogliere informazioni essenziali per un intervento efficace.

Gli infermieri del 118 dell’Emilia-Romagna – e di Parma in particolare – rappresentano un punto di orgoglio del sistema sanitario pubblico, professionisti altamente formati, che operano in condizioni spesso complesse e sotto forte pressione emotiva, con l’unico obiettivo di salvare vite umane. L’Ordine ribadisce piena fiducia nella loro professionalità e rigetta con fermezza ogni tentativo di strumentalizzare il loro lavoro a fini politici o mediatici.

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Parma continuerà a vigilare affinché la corretta informazione e la tutela della dignità professionale degli infermieri restino priorità assolute. Ai cittadini rivolgiamo un invito alla fiducia: il sistema 118 dell’Emilia-Romagna è sicuro, efficiente e costantemente impegnato nel miglioramento continuo, e chi vi lavora lo fa con dedizione e competenza, ogni giorno, per garantire a tutti assistenza e soccorso qualificato.