Concorso «Oltre l’Infermiere»

L’Associazione Infermieristica AINS ONLUS e “Scherrer Ufficio Stampa”, in collaborazione con APS PRESI NELLA RETE, IL MONDO GIRA ODV e COOPERATIVA SOCIALE ONLUS “CON VOI” indicono la seconda edizione del concorso “Oltre l’infermiere”.

Il concorso è aperto a tutti, infermieri e non, e si articola in quattro sezioni (racconto, poesie in lingua italiana o in dialetto pavese, fotografia),

TEMA DEL CONCORSO: “GESTI CHE CURANO”

INFO  ►  ains.onlus@libero.it

Trentennale 118

Era il 27 marzo 1992 quando, con Decreto del Presidente della Repubblica, veniva istituito il sistema di emergenza territoriale 118. A trent’anni da quella data le società scientifiche, le organizzazioni di volontariato e le associazioni tecnico professionali promuovono una serie di iniziative su tutto il territorio nazionale, aperte da una grande parata a Roma, domenica 20 marzo.

Sarà l’occasione per celebrare un servizio che, nel corso di questi trent’anni, si è dimostrato un pilastro fondamentale del sistema sanitario nazionale. Le ambulanze, le automediche, gli elicotteri del 118 sono stati le terminazioni nervose della sanità, capaci di affrontare i bisogni dei cittadini in difficoltà. Ma il 118 non è stato solo questo: insieme alla Protezione Civile ha fornito la risposta immediata alle grandi tragedie delle comunità, con servizi capaci di reagire in maniera veloce ed efficace davanti a qualsiasi calamità. Insieme ai Pronto Soccorso ha affrontato i bisogni di un’Italia che ha superato tragedie, terrorismo, pandemie, fino all’ultima emergenza del Covid-19.

Oggi il 118, unitamente alle Centrali Uniche di Risposta 112, sta affrontando nuove sfide per creare un sistema innovativo in grado di rispondere alle richieste per gli anni a venire. Il 27 marzo 2022 è perciò una giornata importante per tutto il sistema di emergenza territoriale: quello del passato, che arrivava in camice bianco. Quello del presente, che interviene con soccorritori, infermieri e medici. E quello del futuro, che dovrà essere ancora più specializzato ed efficiente,  grazie a una strategia condivisa e all’impegno di tutti noi.

Ci sono alcuni ottimi motivi per celebrare il trentennale del servizio 118. Il primo è quello che abbiamo, tutti, voglia di dire grazie agli operatori (medici, infermieri, tecnici, autisti soccorritori e soccorritori) che in questi ultimi mesi hanno più che mai dato prova di un encomiabile attaccamento al lavoro; far parte del 118 è anche avere la passione , lo spirito di sacrificio, il coraggio che ho visto negli occhi di tanti dei “nostri”.

Ma celebrare il trentennale significa anche fare memoria del lavoro e dell’impegno di tutti questi anni, ripensando alle tappe raggiunte e ai risultati ottenuti, e riconoscendo però che oggi serve un “nuovo” 118; che faccia i conti con l’evoluzione della tecnologia, con la moltiplicazione dei modelli, con l’evidenza delle best practice, con i dati e gli standard senza i quali nessun discorso di strategia e di organizzazione è possibile.

Auspico che la “Festa” del 118 sia questo mix di gioia di trovarsi insieme, orgoglio professionale, disponibilità al cambiamento, giusta rivendicazione ove occorre. Mi auguro che saremo tanti, a Roma, fieri della divisa che indossiamo e del lavoro che ogni giorno e ogni notte occupa le nostre vite.

Mario Costa – Presidente SIEMS

N.B.: in allegato il programma completo dell’evento

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Allegati

FNOPI in Commissione Lavoro al Senato: Infermiere è lavoro usurante

Quello degli infermieri è un lavoro usurante e non “gravoso” come è stato finora catalogato togliendo alla categoria una serie di facilitazioni organizzative e previdenziali. Così Carmelo Gagliano, componente del Comitato centrale FNOPI e presidente dell’ordine di Genova in audizione presso la Commissione Lavoro del Senato.

Oggi, nelle disposizioni sui lavori usuranti gli infermieri rientrano solo in via residuale tra la generalità dei lavoratori notturni e quelli che ne beneficiano in concreto sono pochi: l’attività usurante viene riconosciuta solo nei casi in cui i dipendenti prestino servizio per almeno 6 ore del periodo notturno e per un minimo di 78 notti ogni anno.

Già prima della pandemia, a certificare la complessità del lavoro svolto dall’Infermiere e il carico di lavoro usurante, c’è una ricerca del Cergas Bocconi che ha certificato come l’11,8% degli organici di Asl e ospedali – e tra questi il 16% circa degli infermieri in servizio – presenta inidoneità fisiche che ne limitano la mansione svolta e di questi il 7,8% presenta inidoneità parziali permanenti.

Gli Infermieri rientrano a pieno titolo tra le professioni che si trovano a dover subire infortuni che evolvono verso malattie professionali a causa della peculiare attività lavorativa svolta.

Una recente ricerca svolta in Emilia-Romagna indica che su 2.439 casi di malattie professionali denunciate nella Regione nel periodo posto in osservazione, la maggior parte dei casi riguarda lavoratori per l’88% di sesso femminile, di età superiore ai 50 anni (76%) e gli infortunati svolgono prevalentemente il lavoro di infermiere (32%).

Per non parlare della violenza (fisica o verbale) che ha coinvolto finora l’89% degli infermieri.

Non si può utilizzare il mero parametro nel numero di turni di notte effettuati nell’arco dell’anno – conclude Gagliano – come prevede ora la legge: prestare servizio per dieci ore di notte in condizioni massima allerta, in un servizio di rianimazione o ad un tavolo operatorio, dove ogni istante l’allarme di un respiratore automatico può richiedere un immediato intervento salvavita, non è come essere adibiti ad una catena di montaggio.

In allegato il testo completo dell’intervento.