Conclusi i lavori dell’assemblea ordinaria degli iscritti 2021

L’assemblea ordinaria degli iscritti all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Parma svoltasi oggi in seconda convocazione a partire dalle ore 14:30 ha approvato a maggioranza il bilancio consuntivo 2020 ed il bilancio preventivo 2021.

I documenti sono reperibili nella sezione Amministrazione trasparente > Bilanci e relazioni.

Nel ringraziare tutti i colleghi che ci hanno tenuto a partecipare e intervenire seppur con le inconsuete modalità del momento, la Presidente e il Revisore esterno hanno hanno ribadito durante i loro interventi l’importanza e la necessità per l’ente a che tutti gli iscritti adempiano all’obbligo di dotarsi di PEC. La PEC è messa gratuitamente a disposizione di tutti gli iscritti ed oltre a consentire in questo momento storico la partecipazione all’assemblea, rappresenta anche una fonte di risparmio consistente di spese postali oltre ad uno strumento di comunicazione rapido ed efficace tra Professionista ed Ordine.

Per attivare la PEC Legalmail gratuita o per comunicare all’OPI il proprio indirizzo PEC qualora già attivato con altri gestori invitiamo tutti a consultare la pagina dedicata al link Servizi > PEC – Posta Elettronica Certificata.

Assemblea Ordinaria degli Iscritti 2021

L’assemblea Ordinaria degli Iscritti all’Ordine delle Professioni infermieristiche è convocata in modalità
Conference Call in prima convocazione per il giorno 22 aprile alle ore 23.30 e in seconda convocazione per il
giorno 23 aprile 2021 alle ore 14:30 con il seguente ordine del giorno:

  1. Ratifica esercizio provvisorio
  2. Presentazione e approvazione bilancio consuntivo 2020
  3. Piano attività Ordine anno 2021
  4. Proposta aumento della quota
  5. Presentazione e approvazione del bilancio preventivo 2021

Non è ammessa la partecipazione con delega.

Il materiale relativo ai punti all’ordine del giorno 3 e 5 sarà pubblicato appena disponibile e comunque entro i termini di legge nella sezione “Amministrazione trasparente > Bilanci” del sito dell’ordine e nella home page.

La partecipazione è consentita agli iscritti muniti di PEC e regolarmente comunicata all’ordine. Questa disposizione non rappresenta una limitazione del diritto di partecipare, ma un vincolo tecnico di identificazione dei partecipanti che nel caso di conference call può attuarsi solamente con lo strumento PEC.

Per partecipare sarà sufficiente seguire le istruzioni che verranno inviate successivamente via PEC dal gestore della piattaforma. La piattaforma utilizzata denominata AV-set consente la partecipazione da browser (Microsoft Explorer/Edge, Firefox, Chrome, Opera, Safari ecc.), tramite app ufficiali per Windows, macOS, Linux, da smartphone Android e iOS.

La PEC deve essere abilitata a ricevere messaggi provenienti da posta non PEC.

Coloro i quali intendano intervenire nella discussione dovranno inviare a mezzo PEC apposita domanda di
intervento con breve indicazione dell’oggetto almeno due giorni prima di quello fissato per l’Assemblea.

In attesa di incontrarci, giungano a tutti i più cordiali saluti

 

Il Presidente

Dott.ssa Marina Iemmi

Delibera veneta sugli OSS: il “no” del coordinamento degli ordini dell’Emilia Romagna

Dopo la dura presa di posizione dei coordinamenti degli ordini degli infermieri del Veneto prima, della Lombardia poi, le interrogazioni parlamentari e la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche che ha intanto attivato da giorni i canali istituzionali per evitare operazioni che possano mettere a rischio l’organizzazione dei servizi e la salute degli stessi cittadini, anche il coordinamento degli ordini dell’Emilia Romagna scende in campo contro la delibera della Regione Veneto su una formazione “abbreviata” degli Oss per il loro utilizzo con funzioni di assistenza medico-infermieristica nella pandemia.

“Non si rimedia ad anni di errori con scelte che mettono a rischio la salute dei cittadini e calpestano la professionalità degli infermieri”, scrivono gli OPI dell’Emilia Romagna.

E il Coordinamento degli ordini delle Regione dice no alla delibera che attribuisce agli operatori socio sanitari atti propri dell’assistenza infermieristica per sopperire a carenze di organico nelle strutture sanitarie per anziani e nel privato accreditato.

“Se i tanti avvisi emessi dagli ospedali pubblici – si legge nel comunicato del coordinamento emiliano romagnolo – hanno provocato un esodo degli infermieri da quelle strutture, che sono state messe in ginocchio, la causa è da ricercarsi in anni di incuria e scelte sbagliate. Per oltre quindici anni le strutture residenziali e sanitarie per anziani, soprattutto quelle del privato accreditato, non hanno – infatti – mai investito sull’assistenza infermieristica, tanto che gli infermieri hanno sempre lavorato in quel settore come ripiego, scegliendo di andarsene non appena possibile”.

“In queste strutture – prosegue – il contratto nazionale del comparto sanitario privato, infatti, non è mai stato approvato per oltre 14 anni, mentre il coordinamento sanitario di queste strutture in diverse regioni – anche in Emilia-Romagna – è stato dato agli operatori socio sanitari, con una completa disaffezione degli infermieri che non vedono nessuna possibilità di crescita a fronte di piani di lavoro mortificanti e deprofessionalizzanti, nessun investimento formativo, scarse tutele dei diritti lavorativi”.

“Per sopperire oggi all’emorragia che si è determinata – commentano gli OPI dell’Emilia Romagna –  il Veneto ha allargato con un colpo di mano le competenze degli operatori socio sanitari, così da non aver bisogno di infermieri. Una scelta non solo sbagliata, ma che presenta evidenti problemi giuridici, visto che una Regione non può legiferare in tema di competenze dei professionisti, e un evidente abuso di professione rispetto a quanto previsto per il profilo dell’infermiere dal DM739/94, ma soprattutto comporta un grave problema per la qualità e sicurezza delle cure”.

“Il Veneto – conclude – ha deciso, infatti, che gli OSS con poche ore di formazione complementare possano allargare le proprie competenze ed assumere responsabilità assistenziali a discapito degli assistiti che, anche a causa dell’innalzamento dell’età media, presentano invece bisogni di salute sempre più complessi ed articolati, richiedenti competenze infermieristiche sempre più specialistiche e non certo meno”.