Infermiere Scolastico: l’esperienza di San Martino Siccomario

Infermiere Scolastico: l’esperienza di San Martino Siccomario

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La salute a scuola: l’esperienza di San Martino Siccomario raccontata dai protagonisti


La salute a scuola: l’esperienza di San Martino Siccomario raccontata dai protagonisti

Introduzione

(in allegato all’articolo il documento completo)

Il Testo del Decreto Lette 19 Maggio 2020 N. 34, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 Maggio 2020 e coordinato con la Legge di conversione del 17 Luglio n. 77, conosciuto come “Decreto Rilancio”, ha rappresentato di fatto per la Comunità Infermieristica Italiana un momento storico, pari per importanza, per certi versi, alla definizione del Profilo Professionale dell’Infermiere nel 1994.

Il riconoscimento e la formalizzazione della Figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFC), prevista dal Decreto, è solo l’ultimo passo di un percorso decennale che è stato portato avanti dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche in sinergia con gli Ordini Provinciali, sia sotto il piano concettuale, che sotto quello Politico.

Per comprendere meglio la portata di quanto contenuto nel Decreto, è sufficiente pensare che il 27 Gennaio 2000, quindi più di 20 anni addietro, l’allora settimanale “Quotidiano Sanità” pubblicava un proprio inserto dal titolo “L’Infermiere di Famiglia : contesto, struttura concettuale e curriculum”, che faceva diretto riferimento a SALUTE21, il documento di politica sanitaria che era stato appena pubblicato dalla Regione europea dell’OMS, e che introduceva appunto l’Infermiere di Famiglia, un ruolo nato con il preciso obiettivo di offrire un contributo chiave in seno all’equipe multidisciplinare di professionisti della salute in ambito extraospedaliero.

Nel corso degli anni si è assistito, in ambito europeo in alcune aree specifiche (in particolare quella anglosassone), non solo a sperimentazioni di questo nuovo ruolo funzionale, ma alla costruzione e valorizzazione di nuovi e moderni modelli organizzativi nel quale l’IFC ha giocato un ruolo fondamentale nel miglioramento degli esiti di salute. In Italia, dove probabilmente il modello ospedalocentrico aveva radici ben più profonde e difficili da modificare rispetto ad altri territori dell’Unione Europea, si è assistito ad un primo inserimento nei programmi formativi universitari di Master di I Livello – in particolare nel nostro Territorio l’allora Ip.As.Vi Provinciale aveva supportato e coordinato proprio un Master di I Livello IFC – e successivamente il Servizio di IFC era stato inserito nella Legge di Riforma del Servizio Regionale Lombardo, ma non aveva mai trovato applicazione nella realtà.

Per quanto riguarda nello specifico il nostro Territorio, l’importanza dell’ esperienza realizzata dal Comune di San
Martino Siccomario, in collaborazione con A.I.N.S. Onlus, ha di fatto anticipato nel corso del 2020 quello che sarà il
reale inserimento nel tessuto sociale e sanitario dell’IFC, che andrà a declinarsi, si auspica nel più breve tempo possibile,
nei nuovi modelli organizzativi che si delineeranno nel corso del prossimo quinquennio. Anche sotto l’aspetto formativo, ovvero nel percorso di definizione e consolidamento delle competenze di questa figura che giocherà un ruolo fondamentale nel processo di de-ospedalizzazione delle cronicità e delle fragilità, migliorandone gli esiti di salute a medio e lungo termine e di fatto contribuendo a migliorare l’appropriatezza dell’allocazione delle risorse economiche del Sistema Salute, registriamo anche la recente presentazione di un nuovo Master di I Livello in IFC, organizzato dall’ Università degli Studi di Pavia, che partirà nel prossimo Anno Accademico.

L’esperienza, narrata nelle interviste realizzate e divulgate da A.I.N.S. Onlus, assume una rilevanza non solo sotto il
piano divulgativo, ma può indirizzare le scelte dei decisori politici e governativi del nostro Sistema Salute, fornendo
indicazioni rispetto agli indicatori di esito evidenziati dalla sperimentazione compiuta in questi ultimi 12 mesi: a loro,
e a tutti i cittadini che esprimono bisogni di salute probabilmente più complessi rispetto a quelli di 20 anni fa e che
potrebbero essere governati dall’IFC, l’invito a leggere con attenzione le pagine che seguono.

Presidente
Ordine delle Professioni Infermieristiche di Pavia
Michele Borri